I "Quaderni del Cairoli"

RIPERCORRENDO GLI ANNUARI: 35 ANNI DELLA NOSTRA STORIA

E’ stata per me una vera emozione ripercorrere i 35 numeri dei Quaderni del Cairoli, recuperarli in libreria e scoprire che li possiedo tutti. E’ certamente segno della mia appartenenza a questa scuola, un’appartenenza che sento viva tuttora, anche se ormai sono in pensione da qualche anno. Sfogliare gli annuari è stato rivedere i volti di tanti colleghi – in qualche caso anche amici – con cui ho condiviso un pezzo di strada, un lungo tratto della mia vita. Perché io al Cairoli ci sono arrivata nel 1982 e ci sono rimasta fino al 2017: per me veramente il Cairoli è stata “casa”, un luogo dove mi sono sempre trovata bene, sia nel rapporto con gli alunni che con i colleghi. Ma, dopo questa premessa vagamente amarcord, passiamo a sfogliare insieme questi 35 numeri, ripercorrendo in essi una parte importante della nostra storia.

1987: numero n.1. Possederlo è un’autentica rarità: l’immagine austera del nostro Ernesto ci guarda dalla copertina bianco avorio. Mi aspettavo di leggervi una dichiarazione programmatica da parte del responsabile, il nostro Preside Livio Ghiringhelli. Invece la sua prefazione non ci parla del progetto dell’Annuario, bensì di “Una scuola in movimento”, ponendo in primo piano quella che sarà sempre l’attenzione primaria di ogni Preside che si sia trovato alla direzione del Cairoli: la tensione a farne una scuola al passo coi tempi, che viva – cito la prefazione del prof. Ghiringhelli – “le molte aperture alla società, senza sacrificio di contenuti disciplinari, perseguendo lo scopo di ottenere attraverso l’organicità e completezza del lavoro quotidiano personalità coerenti, privilegiando accanto agli obiettivi cognitivi quelli educativi ed etici”. La preoccupazione educativa, l’attenzione a un liceo che miri alla “trasmissione del sapere per la comprensione critica del mondo in cui si vive e la preparazione alla vita civile, la creazione di autentiche personalità” sono obiettivi primari, allora come oggi. Ma non voglio dilungarmi su questo, anticipando interventi successivi. Passo a sfogliare l’indice del primo numero: dopo un contributo dell’allora provveditore agli studi Giuseppe Solerte, la parola passa all’area umanistica, nettamente dominante nella pubblicazione, con articoli di Raffo – fedelmente dedicati alla poesia -, dei grecisti Malgaroli e Di Blasio, della storica Bianchi, dei filosofi Vergottini e Fontana e, per finire, di Paola Viotto per la storia dell’arte.  In tutto un centinaio di pagine, cui fanno seguito quelle di rito: l’elenco docenti (vedere che c’ero già mi ha dato la consapevolezza del tempo passato, non senza un po’ di malinconia!), i nomi e le foto dei maturandi e le immancabili pagine “in memoriam”.  L’ultima pagina è dedicata all’Associazione Amici del Cairoli, appena fondata e tuttora viva e operante.     

Seguono, sempre sotto la responsabilità del prof. Ghiringhelli i numeri dal 2 all’11. le copertine si differenziano solo per il colore dello sfondo su cui campeggia il nostro Ernesto (rosso, blu, verde, senape, bianco…). Sempre prevalente l’area umanistica, anche se, a partire dal secondo numero compaiono un paio di articoli scientifici a firma Bergamini e Gamberoni e, dal terzo, resoconti su gruppi di lavoro svolti dagli alunni. Con il quarto numero entra un articolo a firma di un ex alunno, Pierluigi Pellini, allora studente alla Normale di Pisa e con il quinto uno studio del nostro attuale Dirigente, dedicato alla colonizzazione greca, seguito l’anno successivo da un altro dedicato all’oracolo delfico.  Con l’ottavo numero l’interesse si amplia alla storia locale, con un articolo di Talamona, esperto della storia di Bizzozero che sarà oggetto anche di interventi successivi. Con il numero 9 (1994-1995) inizia la collaborazione del prof. Cottini, che oggi ricordiamo, con preziosi spunti di riflessione filosofici religiosi ed etici.  Con il 10 entra il mio primo contributo dedicato a una novella del Boccaccio: lo noto non per autoreferenzialità, ma perché non ricordavo una mia partecipazione così “antica”.

Il n.12 (1997- 1998) si presenta graficamente diverso e piuttosto scarno: un centinaio di pagine aperte dal ringraziamento e dal saluto da parte dei docenti del Cairoli al Preside Ghiringhelli che “ha saputo coinvolgere i docenti in un processo educativo, instillare una tensione spirituale, richiamare tutti gli alunni e i docenti al dovere supremo che è quello della libertà e del rispetto reciproco”. Contemporaneamente si accoglie la nuova Preside, prof.ssa Vittoria Bengiovanni. Seguono otto articoli, prevalentemente a interesse umanistico.

Con il n.13 – siamo nell’anno scolastico 1998/99 – la Dirigenza passa al prof. Michele Mastrovalerio, che diventa anche responsabile dell’Annuario, affiancato da Francesco Gallina (Chicco). Il saluto al nuovo Preside è affidato alla penna di Renzo Talamona che, nella prefazione, per la prima volta parla dell’Annuario come di “una delle voci in cui si esprime la realtà culturale educativa ed umana dell’Istituto”. Segue l’articolo a firma del nuovo Preside. Non mutano i caratteri grafici della pubblicazione e neppure, in generale, l’impostazione

Un cambiamento significativo in tal senso viene invece dal n.14 (1999-2000): nella pagina introduttiva Gallina evidenzia il proposito di dare all’annuario “una veste nuova” non tipograficamente – non sia mai! i classicisti sono fedeli alla tradizione! - ma “nell’impostazione”, accostando “alla tradizionale sezione dedicata a scritti di insegnanti, alunni, ex alunni e amici, una sezione “Voci dalla scuola” nella quale dare ampio spazio alle attività che nel liceo si svolgono”. La finalità è quella di “raccogliere le voci di studenti e insegnanti che hanno dato vita ad attività di studio e di ricerca che vanno al di là della normale attività scolastica e soprattutto arrivare a realizzare una cultura fondata essenzialmente sul “saper fare”, sul produrre piuttosto che sul ripetere”.  Altra decisione è quella di “aprire a tutte le classi del liceo la possibilità di apparire in fotografia”, privilegio finora riservato solo agli alunni delle terze. L’Annuario appare ancora “sbilanciato a favore delle discipline umanistiche, squilibrio …comprensibile dato il carattere di fondo del nostro liceo”, ma si spera di colmare con i prossimi numeri tale squilibrio. 

La linea direttiva di Gallina – prematuramente scomparso nel settembre 2000 – viene condivisa e fatta propria dai colleghi che si trovano a sostituire “un collega dotato di grande entusiasmo e preparazione”: Talamona Ferrero e Vallini restano sostanzialmente fedeli alla formula sperimentata l’anno precedente, con un maggiore spazio dedicato alla botanica e alla biologia, frutto degli interessi di Vallini. Da segnalare inoltre come, ai contributi sempre presenti dell’ex preside Ghiringhelli – e dedicati soprattutto alla letteratura cristiana antica - si vanno affiancando quelli del prof. Piero Viotto, già Preside dell’Istituto Magistrale Manzoni, ampiamente dedicati a Maritain.   

La copertina presenta un lieve aggiustamento, con l’aggiunta di una cornice a inquadrare il ritratto di Cairoli, ma è con il n. 16 – siamo nel 2001-2002 - che abbiamo un cambio radicale di copertina: abbandonata l’immagine del nostro Ernesto, la pagina è occupata dalla riproduzione del testo della delibera del 29 novembre 1917 di denominazione del R. Ginnasio “E. Cairoli”, in Archivio Comunale di Varese.  Il nuovo responsabile dell’Annuario, Talamona, dà spazio alla sua vocazione di archivista mentre continua ad avvalersi della collaborazione redazionale di Ferrero e Vallini.  Il nostro Liceo vive un delicato momento al vertice della Presidenza: la scuola viene retta per sostituzione dal vicario facente funzione – prof. Gianangelo Taverna – chiamato a tale compito dal titolare, prof. Aldo Fumagalli, sindaco della città.  Non cambiano di molto i contenuti del nostro Quaderno, ma - unica volta nel suo lungo percorso - l’indice presenta un sommario descrittivo degli articoli presenti.

Sulla linea di continuità si pone anche l’annuario successivo, il n.17 (2002-2003): la gestione Talamona ripropone “in primo luogo i contributi di taglio specialistico fedelmente offerti da collaboratori legati a vario titolo alla vita della scuola; non manca anche l’apporto degli studenti”. Cominciano però ad acquisire importanza i progetti: in primo luogo il ciclo di conferenze e di studi promossi dal francesista Carletto Zerba in collaborazione con l’Università dell’Insubria e di altri enti culturali, cui fa seguito, sul versante scientifico, l’iniziativa analoga promossa da Mauro Vallini e avente per oggetto Villa Baragiola, un progetto che interessa, oltre al Liceo, altre istituzioni cittadine.

Con l’anno scolastico 2003-2004 la Dirigenza si stabilizza nella figura del prof. Maurizio Tallone: suo l’articolo introduttivo al n.18, con una riflessione sul ruolo della cultura classica in epoca postmoderna.  Il nostro Annuario prosegue la strada ormai tracciata, sempre sotto la responsabilità di Talamona che, nello stesso numero 18, fornisce un’analisi delle immagini scelte per le ultime copertine, tratte da libri antichi: dopo l’immagine di Plutarco contenuta su un testo ottocentesco utilizzata nel 2003, per la copertina dell’Annuario 2004 si è riprodotta la prima pagina del volume più antico della biblioteca del liceo Cairoli. La scelta di dedicare le copertine a riproduzioni di tavole tratte da volumi antichi guida anche il numero successivo, mentre nel 20 (2005-2006) possiamo notare una crescita della sezione “Voci dalla scuola” che arriva a occupare la metà delle pagine, segno di una partecipazione sempre più viva da parte degli studenti e del loro coinvolgimento nelle attività proposte dagli insegnanti.  

Con il n.21 assistiamo a un altro cambio di Dirigenza: è la volta del prof. Antonio Micalizzi, a noi assegnato “in contemporanea” con la reggenza del ISIS Daverio. Nessun cambio invece alla redazione dell’Annuario, sempre affidata a Talamona per il settimo anno: le pagine della pubblicazione crescono …orami siamo sulle 250 pagine, (quasi) equamente divise tra contributi degli insegnanti e degli studenti.

Il 22 (2007-2008) è un numero particolare, dedicato a una serie di articoli di natura storica sia per l’iniziativa di celebrare Giuseppe Garibaldi nel bicentenario della nascita (e insieme con lui Ernesto Cairoli), sia per le iniziative promosse dalla scuola per il “Giorno della Memoria” e il “Giorno del Ricordo”. Ma il numero è importante soprattutto perché celebra il Centenario del Ginnasio, che cade il 21 ottobre 2008. La copertina ricorda tale avvenimento accostando tre ritratti: quello di Ernesto Cairoli – cui la nostra scuola è dedicata dal 27 novembre 1917 – e quelli di Ezechiele Zanzi e del fratello Luigi; il primo, amico di Cairoli fin dagli studi universitari a Pavia, il secondo, artefice della riapertura del Ginnasio nel 1908. Di queste figure parlerà più ampiamente il prof. Talamona nel suo intervento. Non tralasciamo tuttavia di segnalare un nuovo cambio di Dirigenza, con la nomina della prof.ssa Daniela Tam Baj.

Nell’introduzione al successivo n.23 la nuova Preside, mentre “pone al centro dell’attenzione il centocinquantesimo della Battaglia di Varese, avvenuta il 26 maggio 1859, nella quale Ernesto Cairoli morì da eroe, giovane ed entusiasta per gli ideali risorgimentali che avevano forgiato la sua volontà e le sue speranze”, sottolinea d’altra parte il ritorno dell’Annuario a tematiche culturali diverse, dalla saggistica storica, alla filosofia, alla pedagogia e alla letteratura.  

n. 24 (2009-2010): con il pensionamento del prof. Talamona, la responsabilità dell‘Annuario passa a me che pure, negli anni precedenti, mai avevo collaborato a livello redazionale. Forse sono stata scelta per una qual dimestichezza con il mondo editoriale o, più banalmente, per la disponibilità per questo incarico. Ho accettato volentieri di occuparmi della “confezione” dell’Annuario, mantenendo all’inizio un ruolo piuttosto “tecnico”: provvedere alla raccolta dei materiali, passarli in rassegna e prepararli per la stampa. “Collatio, recensio, emendatio” per dirla in latino.  Non ho enunciato allora – e non l’ho fatto mai neppure in seguito – un mio progetto di gestione del nostro Quaderno, semplicemente ho cercato di curare con passione l’edizione di un testo che, pur non rinunciando alla qualità dei contenuti, fosse un po’ più libero e aperto, meno tradizionale anche dal punto di vista grafico. Così sono cominciate le copertine colorate, diverse ogni anno e dedicate via via a momenti significativi della nostra vita scolastica, quali la realizzazione del giardino romano (n. 24), la fotografia dei nostri ragazzi in un bell’assembramento  (che oggi sarebbe impossibile!) nel cortile di via Morselli (n.26), la pubblicità da loro curata per ADMO (n.29), il ricordo di Nadia Monticelli attraverso la sua reinterpretazione di Dalì (n.30), il particolare dell’Albero della vita realizzato nel Laboratorio di pittura (n.33), fino al logo elaborato dalla studentessa Chiara Stragapede per scegliere la nuova identità visiva della scuola che campeggia sull’ultimo numero, il 35. Non sono mancati tuttavia i richiami alla storia passata: i 150 anni dell’Unità d’Italia (n.25), la riproduzione del quadro di Eleuterio Pagliano dedicato allo sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende il 23 maggio 1859 (n.27), l’immagine del Cairoli negli anni Trenta (31) e quella di Adelaide Bono Cairoli (32). Forse vi state chiedendo perché sto dando così tanta importanza alle copertine. Secondo me la copertina è il biglietto da visita della pubblicazione, il suo titolo: il nostro Annuario non ha un titolo diverso di anno in anno, ma l’interesse dell’anno è definito dalla sua copertina che non è un puro strumento esornativo, ma parte integrante del testo. Non viene mai scelta a caso ed è la prima cosa che viene definita tra me e il Dirigente.  Le fotografie sono realizzate da Carlo Meazza e, per qualche numero, da Camilla Doria.

Per il resto, il primo numero da me curato non si discosta dall’impianto tradizionale, con una parte dedicata ai Saggi (e in questa vengono fatti rientrare con una certa semplificazione anche il progetto ESABAC di Zerba e la riflessione sull’educazione ai e con i Mass Media di Vitelli), e un’altra ai Contributi degli studenti. E’ cresciuto però, e di molto, il numero delle pagine, arrivato a 344. Da questo numero non scenderà più di tanto: da allora ogni anno siamo tra le 320-370 pagine, ma con l’ultimo Quaderno abbiamo toccato il picco delle 415! Nel n. 25 gli autori sono ancora prevalentemente insegnanti (o ex insegnanti) della nostra scuola: Talamona, Rodari, Sorrentino, Pietrosanti, Mita, Gucciardo, Raffo, Golonia. Non mancano gli interventi degli ex Presidi Ghiringhelli e Viotto, che ci accompagnano costantemente.

Con il n. 26 (2011-2012) la Dirigenza viene assunta dal prof. Salvatore Consolo: il cambio al vertice si fa sentire anche sulla redazione dell’Annuario con una presenza e un’attenzione sempre più viva. Ex alunno ed ex docente della nostra scuola, il prof. Consolo condivide con grande passione il progetto dei Quaderni del Cairoli, collaborando in prima persona e convocando ogni anno una Conferenza stampa per la presentazione, fino all’organizzazione del Convegno di oggi.  

Dal n. 26 la struttura dell’Annuario si articola in tre parti: Saggi, Progetti e Contribuiti degli studenti; dal 27 (2012-2013) tale scansione si precisa meglio in Saggi, Interventi e Progetti: “la novità consiste in uno spazio maggiore dato agli studenti, al loro contributo sul piano della vita culturale del Liceo, con attenzione anche ad approfondimenti che sono stati realizzati durante le assemblee studentesche o a eventi particolarmente significativi”. Altra novità: con il n. 27 il nostro Annuario ottiene dalla Biblioteca centrale “Guglielmo Marconi” di Roma il codice ISSN (International Standard Serial Number), ossia il numero internazionale che identifica le pubblicazioni periodiche come quotidiani o riviste, sia a stampa sia elettroniche. Contemporaneamente si forma un comitato di redazione, con i proff. Consolo, Laforgia (fino al 2019) e Pietrosanti che mi aiutano nel lavoro.

A partire dal n.29 (2014-2015) la partecipazione di autori esterni alla nostra Scuola, che pur c’era stata anche in passato ma in forma più marginale, inizia a crescere e possiamo accogliere il contributo di storia delle religioni di don Tommaso Pedroli, quello di Luca. G. Molinari dedicato alle galassie e l’importante saggio di Paolo Zoboli, Montale e Schopenauer. Da questo numero gli articoli sono impaginati secondo il principio “democratico” dell’ordine alfabetico dei cognomi dei loro autori.

Con i numeri successivi la partecipazione di autori esterni diventa sempre più vivace, “con numerosi e pregevoli studi di docenti ed ex docenti, di studiosi “amici” del nostro Liceo e di professori universitari che, ospiti nelle aule del Cairoli hanno voluto rinsaldare con i loro contributi il legame con la tradizione della nostra scuola”. Lo testimoniano i saggi di Barberi Squarotti, di Giannantoni, di Carini, di Lentano, di Maccagnini, di Pinciroli, di Speroni, di Zanetto e la costante presenza di Zoboli (scusate se non posso citare tutti, nessuno si senta però escluso!)   

La vitalità della nostra scuola e la ricchezza delle iniziative culturali proposte trova spazio nel n. 33 (2018-2019) nelle pagine dedicate alla Giornata Mondiale della Lingua greca, celebrata il 9 febbraio e in quelle dedicate ai due Agoni nazionali di lingua e cultura greca. Insomma, il nostro Annuario si va sempre più configurando come una satura lanx, un piatto di primizie in cui temi di letteratura, di filosofia di storia di arte e di poesia “riflettono un dibattito culturale che unisce alunni di un tempo e studenti di oggi, nella consapevolezza dell’appartenenza alla grande tradizione dei classici “come dichiara nella Prefazione il nostro Dirigente che, tra l’altro, dal 2019 decide di distribuire l’Annuario gratuitamente a tutti gli studenti del Liceo e alle loro famiglie per facilitarne la diffusione e la fruizione.  

 L’anno scolastico 2019-2020 è ampiamente funestato dalla pandemia da Covid 19: l’attività didattica in presenza è sospesa dal 24 febbraio e si fa ricorso alla DAD.  Ma neppure il Covid ferma l’Annuario… ed è per noi motivo di orgoglio essere riusciti a pubblicare un’edizione cartacea, non puramente digitale, in un momento in cui i contatti con e tra gli autori non sono stati certamente facili. La gioia della ripresa delle attività in presenza, almeno per gli studenti dell’ultimo anno per sostenere l’Esame di Stato, ben si coglie nella scelta della copertina: la riproduzione del quadro di Henri Matisse, “La Danza”, espressione di gioia e del rinnovarsi della vita. Ricchissimi sono in questo numero i Contributi degli studenti, egregiamente coordinati dai Rappresentanti di Istituto: Gervasini, Marè, De Lodovici e Vis.

Ed eccoci arrivati all’ultimo numero: il 35 (2020-2021) ricco come sempre di Saggi (ben 22), ma anche di Interventi, Progetti e Contributi degli alunni, segno che “alti rimangono gli interessi culturali del Liceo e il modo di fare e di essere scuola”: tali interessi si traducono anche nella cura dei nostri Quaderni, ormai giunti a un ambito traguardo, pubblicati senza interruzione per così tanto tempo. Il “legittimo orgoglio” di cui parla il Preside è naturalmente anche mio e credo di tutti coloro che prima di me hanno curato l’Annuario.  Ognuno a suo modo, con le proprie capacità e interessi, ha collaborato con passione perché la tradizione inaugurata dal prof. Ghiringhelli nel lontano 1987 potesse continuare. Un ringraziamento a quanti hanno contribuito a questo progetto: agli autori degli articoli – docenti studenti o studiosi “amici” del nostro Liceo - al prof. Paolo Pietrosanti e Paola Squizzato della Tipografica Varese che, con pazienza e attenzione, seguono e condividono con me le fasi che precedono la pubblicazione.  Un grande grazie al Dirigente, prof. Consolo, che dell’Annuario è anima viva e partecipe.

Possa davvero il nostro Annuario essere “nel mezzo del cammin di sua vita”: possa far sentire la sua voce, la voce del nostro Liceo, eco di quella bellezza che davvero speriamo possa salvare il mondo. Grazie!

                                                                                                       Nerella Botta